Oggi vogliamo dedicarci ad un designer italiano del quale condividiamo per intero la visione, e vogliamo raccontarvi anche i motivi di questa affinità di vedute. Ferruccio Laviani non si considera un artista, nonostante le grandi capacità creative, ma un professionista: ciò lo ha spinto a mettersi in proprio per la sua attività, arrivando anche a ricoprire la carica di direttore creativo presso Kartell, posizione che occupa da oltre 20 anni.
Laviani rifiuta il concetto di design artigianale in serie limitate, che considera come attività fini a sé stesse e volte solo a creare scalpore attorno ad un nome, spesso purtroppo a scopo di lucro e basta. La sua concezione del design è basata sulla insostituibilità della produzione industriale in serie, per ottenere dei listini prezzi accessibili a quanti più utenti possibile, i quali al tempo stesso riescono a portarsi a casa degli oggetti di grande valore estetico.
La sua critica è volta proprio alla massima diffusione dei progetti, i quali solo in fabbrica possono crescere e svilupparsi con tali caratteristiche, ed essendo prodotti dal prezzo contenuto entrano in tante case portando con sé il loro valore funzionale ma anche quello, innegabile, concettuale e culturale.
Alcuni esempi recenti della creatività di Ferruccio Laviani hanno trovato la perfetta atmosfera espositiva all'ultimo Salone del Mobile di Milano, dove per citarne solo alcuni sono andati "in scena" la poltroncina Popsi, in puro stile Kartell, e le splendide lampade Tuareg a marchio Foscarini, proprio quelle che aprono il nostro articolo.