Uno dei grandi timori per l'industria manifatturiera ed artigianale legata all'interior design ed all'arredamento è che la sempre più in ascesa tecnologia di stampa in 3D possa essere l'equivalente del telaio a vapore per gli operai del 1800, i quali iniziarono a rifiutare il progresso tecnologico che sottraeva loro lavoro.
Il rischio di poter ottenere una sedia uguale a quella che si desidera semplicemente inserendola in una fotocopiatrice 3D piuttosto che rivolgendosi ad un artigiano non è del tutto campato in aria, con tutte le immaginabili conseguenze in termini di riduzione dei costi grazie alla produzione in serie. Tuttavia l'industria manifatturiera può evitare tali rischi considerando la tecnologia un ausilio ed un alleato piuttosto che un nemico.
Con una simile impostazione, proposta ad esempio dalla Fondazione Giannino Bassetti, l'artigianato può trarre profitto dai supporti tecnologici concentrandosi sulle personalizzazioni o sulle serie limitate, caratteristiche sempre ben viste dal pubblico, o addirittura sui pezzi unici che permettono di far conoscere il proprio nome anche a livello planetario lavorando di pari passo con la frontiera hi-tech, la quale può contribuire ad incrementare sia l'appeal della professione stessa che quello dei prodotti finiti.