Jean Nouvel è un architetto francese noto per le sue capacità di intervento in siti da trasformare e ristrutturare senza cancellarne l'identità originaria: sono famose in Italia le officine Ferrari da lui progettate a Maranello, così come a genova il Padiglione B della Fiera. L'invito di Alda Fendi è stato per Jean Nouvel l'occasione per debuttare a Roma, con la ristrutturazione del Complesso del Velabro, in una zona di 5000 metri quadri con annessi palazzi Umbertini. Si tratta di un lavoro particolarmente impegnativo in quanto l'area insiste su importanti vestigia archeologiche, le quali saranno valorizzate e portate alla luce per essere perfettamente integrate negli spazi previsti dal progetto. La Fondazione Alda Fendi Esperimenti ha scelto quest'area per dedicarla all'arte contemporanea, articolando nel complesso gli atelier creativi, spazi espositivi, ed anche residenze per gli stessi artisti, allo scopo di promuovere la ricerca artistica. Nouvel si è perfettamente calato nella parte, proprio con l'intento di prolungare la vita dei resti del passato proiettandola sul presente, in una composizione architettonica che prevederà l'interscambio tra le epoche, molto diverse tra loro quanto a stili, ed enfatizzando volutamente il gioco di contrasti. L'arte e l'architettura contemporanea andranno così a sovrapporsi al passato senza per questo fagocitarlo, il tutto in piena continuità con il pensiero del maestro il quale crede molto nella ricchezza di quanto nei secoli si è sedimentato nelle città. Sarà uno spazio fruibile ed aperto al "popolo", il vero destinatario del lavoro di Nouvel secondo le sue stesse parole, che esprimono sempre il suo desiderio di mediare tra lo spazio e gli uomini. Si prevede che il complesso potrà vedere definitivamente la luce alla fine del 2014: Alda Fendi ha già manifestato il suo entusiasmo e la sua impazienza verso questo progetto abbastanza fuori dagli schemi. Questa operazione ci ricorda molto da vicino l'intervento sulla Biblioteca Hertziana di cui vi abbiamo parlato alcune settimane fa, con l'immissione di elementi architettonici moderni e contemporanei in un substrato antico da proteggere e valorizzare.