Laurence e Patrick Seguin sono due collezionisti d'arte, marito e moglie, che negli anni '80 hanno scoperto l'estetica unica e la maestria nella realizzazione dei mobili di Jean Prouvé, il quale per crearli applicava gli stessi principi dell'architettura.
Oggi la coppia ha messo la propria collezione a disposizione della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, per una mostra temporanea, in corso fino al prossimo 8 settembre, dei più rari complementi d'arredo e prototipi realizzati da questo architetto-designer fra i massimi esponenti del settore nel XX secolo.
"Una passione per Jean Prouvé - Dal mobile alla casa" - questo il titolo della mostra - include dei pezzi davvero eccezionali come la poltrona che l'artista aveva destinato alla cittadella universitaria di Nancy, per citare solo uno dei manufatti.
Prouvé fu tra i primi a sperimentare per l'interior design la saldatura della lamiera di metallo, essendo anche un convinto sostenitore dell'industrializzazione. La sua particolarità, come detto, era l'applicazione delle stesse logiche costruttive ed architettoniche alle case come ai mobili: a dimostrazione pratica di questo concetto, sul tetto dello scrigno del Lingotto che ospita la Pinacoteca è stata montata la casa in alluminio Maison Metropole, un progetto di architettura prefabbricata e mobile che fruttò a Prouvè consensi e riconoscimenti.
Va sottolineato che il main sponsor della mostra è un marchio della stessa città di Torino, quel Borbonese che crea raffinate pelletterie e che ha sempre avuto nel DNA una predisposizione per le arti visive e grafiche più moderne.